REMO


Lungo pezzo di legno con una estremità appiattita che, appoggiato al bordo di una imbarcazione, serve a farla avanzare. La parte esterna al vascello che entra in acqua si chiama pala e quella interna che i rematori impugnano per manovrarla, si chiama manico del remo. Per fare avanzare un'imbarcazione mediante questo pezzo di legno i rematori voltano la schiena alla prua e tirano verso di sé il manico del remo, lo tirano cioè verso prua affinché la pala avanzi verso poppa; ma la pala non può avanzate in questo senso senza colpire l'acqua, e poiché questo impulso agisce come se l'acqua colpisse la pala da poppa a prua, l'imbarcazione è mossa in questa direzione. Da ciò deriva che maggiore è la forza con cui la pala si muove nell'acqua - più forte cioè è l'urto - più velocemente avanza il vascello. Per aumentare questo impatto quasi tutti i matematici ritengono che il remo si debba piazzare in modo tale sul bordo dell'imbarcazione che risulti diviso in due parti uguali dall'aposticcio, ossia il punto attorno a cui ruota. Questa considerazione è fondata sul fatto che in questa posizione il prodotto delle due parti del remo è un maximum cioè il maggiore possibile. Tuttavia, nonostante questo argomento, Eulero, che ha pubblicato in proposito un bel saggio, fra i più recenti dell'Accademia reale delle scienze di Berlino, ritiene che la parte esterna debba essere maggiore dell'altra. Egli ha anche ricavato un lungo capitolo sugli effetti di questa macchina nella scienza navale: Scientia navaíis, de actione remorum (cap. VII). Vi sono cose assai curiose in questo capitolo. L'autore vi calcola la velocità che deve prendere il vascello in base all'azione dei remi; propone macchine che ritiene più efficaci per questa operazione ecc., e tutto ciò lo si legge nella stessa opera. [...] Si troveranno anche nuove idee sulle macchine che si vogliono sostituire ai remi nel Dictionnaire universel de mathématique e, in un certo senso, la teoria di questi remi. [...]