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Il
problema del calcolo della Latitudine durante la navigazione per mezzo
delle osservazioni del Sole fu risolto per via empirica dai marinai con
l'uso di uno strumento chiamato gnomone.
Lo gnomone era una specie di meridiana, formata da uno stilo, che proiettava
la sua ombra su una tavoletta lasciata galleggiare in un secchio pieno
d'acqua in modo che lo strumento potesse ammortizzare i diversi movimenti
della nave e su cui erano tracciate alcuni cerchi concentrici corrispondenti
ad una determinata serie di latitudini.
L'ombra proiettata dallo gnomone sul disco al passaggio del sole a mezzogiorno
indicava non solo la direzione dell'asse Nord - Sud, ma anche l'altezza
del sole sull'orizzonte, in base al maggior o minore estensione che l'ombra
raggiungeva rispetto ai cerchi.
In effetti per due località poste su uno stesso meridiano la differenza
di lunghezza dell'ombra misurata nella stessa ora del giorno è
proporzionale alla differenza della loro Latitudine.
Con opportune tabelle era possibile determinare approssimativamente l'ora,
la direzione Nord-sud, nonché la latitudine della propria posizione.
Con questo sistema Pitea di Marsiglia nel IV sec. a.C. riuscì a
determinare la latitudine di Marsiglia (43° 3') commettendo un' errore
di solo 15'.
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