VASCELLO
E' un'imbarcazione
in legno costruita in maniera adatta a galleggiare e a essere condotta sull'acqua.
Si distinguono i vascelli da guerra e quelli mercantili; la potenza, la grandezza
dei vascelli e il numero di cannoni che portano distinguono i vascelli da guerra
da quelli da carico.
Per conoscere l'insieme di un vascello e le sue parti principali, bisogna rifarsi
alla tav. 1, Marina, fig. 1 e 2, che sono sufficienti per gli esterni, e alla
tav. IV, fig. i per gli interni. Si vedano anche le voci COSTRUZIONE e RANGO.
Aggiungeremo qui tuttavia alcune osservazioni specifiche sulla costruzione dei
vascelli in genere.
Metodo generale del costruttori. L'esperienza è la base di tutte le regole
dei costruttori. Questa esperienza consiste nel confrontare la qualità
di diverse imbarcazioni con garbi differenti e scegliere una forma media che
riunisca le varie qualità di queste navi. I costruttori si basano inoltre
sui pesci e ritengono che, fra tutti i pesci, quello che procede meglio abbia
la forma adatta a un perfetto vascello. Questo pesce è secondo loro lo
sgombro: sono le proporzioni di questo animale che bisogna seguire. Così
almeno ha fatto uno dei più famosi costruttori francesi, Hendrick; ed
ecco il suo ragionamento. Lo sgombro è cinque volte più lungo
che largo e la sua parte più grossa è situata nei primi due quinti
della sua lunghezza, mentre negli altri tre va restringendosi fino alla coda;
da ciò egli conclude che i vascelli con queste proporzioni devono avere
la stessa leggerezza. Poiché questo pesce è rotondo e di discreto
spessore, egli ritiene che non si debba risparmiare nelle forme dei vascelli,
che occorre tenere la stiva rotonda e dar loro molta altezza. Il vantaggio che
se ne ricava, secondo lui, è che l'andatura risulta più spedita,
perché l'acqua scorre sotto le forme senza investirle. Oltre a ciò,
la piattezza e la rotondità delle alette impedisce un eccessivo beccheggio
e rollio, fattore essenziale per la qualità di un'imbarcazione. Coloro
che fanno le forme di poppa a pera - afferma ancora il costruttore- non ne hanno
ancora mostrato i preziosi vantaggi: In base a questi principi Hendrick ha stabilito
le seguenti proporzioni per ricavare l'altezza della ruota di prora; dividete
la chiglia in cinque parti uguali; prendetene una e aggiungetela all'altezza
della chiglia: questa sarà l'altezza della ruota. Per determinarne l'inclinazione
si deve dividere la chiglia in 12 parti uguali e prenderne una come inclinazione.
Per determinare l'altezza del dritto di poppa dividete la chiglia in nove parti
uguali: due di esse rappresenteranno questa altezza sulla chiglia, ivi compresa
quella della calettatura praticata sulla chiglia stessa per il dritto. L'inclinazione
di questa parte del vascello deve essere l'ottava parte della sua altezza. Si
ricava la larghezza dell'ordinata maestra esterna dividendo la lunghezza interna
del vascello dall'alto in sette parti uguali, di cui due costituiscono la larghezza
dell'ordinata maestra dall'esterno. Per avere l'altezza del fondo di stiva dividete
l'ordinata maestra dall'esterno in cinque parti uguali: due di esse daranno
la misura di questa altezza della chiglia fin sopra ai bagli, in linea retta.
L'altezza del fondo di stiva, a partire da sotto la chiglia, dà l'altezza
delle forme. Per avere infine la lunghezza del dragante dividete l'ordinata
maestra dall'esterno in tre parti uguali e prendete due di queste parti.
L'autore di queste regole ha anche prescritto le dimensioni dei pezzi principali
di un vascello: la chiglia, la ruota di prora, il dritto di poppa, i madieri
del fondo e i bagli del primo ponte. La chiglia avrà un pollice di larghezza
ogni sette piedi e mezzo della sua lunghezza; l'altezza a prua sarà uguale
a una volta e mezza la larghezza. Per quanto riguarda l'altezza a poppa, la
si determina dividendo quella di prua in quattro parti uguali e prendendone
tre. Lo spessore della ruota di prora è uguale alla larghezza della chiglia;
la sua larghezza è il doppio dello spessore e la si aumenterà
in alto di un quarto della sua larghezza in basso. Si darà al dritto
di poppa uno spessore uguale alla larghezza ordinaria della chiglia; la sua
larghezza in basso sarà tre volte lo spessore, e la larghezza in alto
sarà la metà di quella in basso. Il madiere del fondo avrà
la stessa larghezza e spessore della chiglia. I bagli del primo ponte avranno
un quadrato pari allo spessore del madiere del fondo. Ecco un esempio per rendere
comprensibile l'applicazione di queste regole, supponendo che si voglia costruire
un vascello da 60 cannoni. La chiglia sarà di 125 piedi, appoggiata a
terra; la sua larghezza sarà di 16 pollici e mezzo, l'altezza a prua
di 24 pollici e tre quarti e a poppa di 18 e mezzo. La ruota di prua sarà
alta 25 piedi e tre pollici, con un'inclinazione di 18 piedi e mezzo. Il dritto
di poppa avrà 27 piedi e tre pollici di altezza; tre piedi e tre pollici
di inclinazione. La lunghezza dal dritto alla ruota, in alto all'interno, sarà
di 133 piedi. La larghezza dell'ordinata maestra dall'esterno sarà di
38 piedi e quattro pollici. a lunghezza del dragante sarà di 25 piedi
e qualche linea. L'altezza del fondo di stiva è 15 piedi e quattro pollici.
Il madiere del fondo avrà 14 pollici e mezzo di altezza, due piedi e
otto pollici di svasatura fino al primo listone e 12 pollici e qualche linea
di spessore. Il baglio del primo ponte sarà di 14 pollici e mezzo in
quadrato.
Poiché tutta l'arte della costruzione propriamente detta consiste nel
ben collocare il primo listone, Hendrick dà una regola specifica in merito,
quella di dividere la lunghezza interna della ruota di prora in tre pani uguali:
all'altezza della prima si inchioda il listone che viene condotto fino all'estremità
del madiere maestro e fatto proseguire fino in basso alla stiva. Questo costruttore
non manca di argomenti per sostenere tali regole; egli sostiene che i vascelli
così proporzionati portano bene le vele, che navigano bene, che posseggono
una grande stiva in grado di contenere molti viveri e che quindi sono adatti
ai viaggi di lungo corso; sostiene inoltre che, essendo le batterie assai rialzate
sul livello dell'acqua, il beccheggio è più dolce e infine che
non sono tanto da temersi gli arenamenti come con gli altri vascelli. [...]
Ma qual è la grandezza che deve avere un vascello? Su questo Hendrick
non ha ritenuto di dover dare spiegazioni. Le proporzioni che ho seguito in
quest'opera sono quelle che i costruttori hanno adottato in base all'esperienza,
meno soggetta agli errori che si possono commettere nella costruzione. Un grande
bastimento comporta vantaggi che non possiede un piccolo vascello. Innanzitutto
esso contiene un grande carico e ciò che vi si imbarca è più
al sicuro di ciò che si carica su un vascello piccolo. In secondo luogo
resiste meglio alla tempesta e, per queste due ragioni, è molto utile
nel viaggi di lungo corso. Infine, in un combattimento, grazie al suo equipaggio
e alle sue artiglierie che sono in gran numero, può respingere facilmente
il nemico. E in grado quindi di difendersi quando il cattivo tempo lo ha isolato
dagli Atri vascelli con cui formava una flotta.
Ecco il suo lato positivo; gli
inconvenienti sono:
1) quello di essere di difficile sistemazione, poiché
vi sono pochi porti in cui possa entrare e rimanere ridossato dai venti e fuori
portata dagli attacchi nemici;
2) quello di essere più sensibile a una
cattiva costruzione, aumentando gli errori in proporzione alla grandezza della
nave;
3) quello di pescare molto: è quindi pericoloso avanzare di notte
sotto costa o in luoghi sconosciuti.
Cosi gli inglesi, gli olandesi ecc., che
apprezzano i grandi vascelli, non li riportano da loro che in estate, allorché
le notti sono corte e si può quindi riconoscere da lontano la terra.
In complesso non sarò sostenitore dei grandi vascelli: per quanti possano
essere i loro vantaggi, l'architettura navale è ancora troppo imperfetta
per esporsi ai pericoli di una cattiva costruzione, che è inevitabile,
come si è constatato nella pratica di questi vascelli. [...]