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I Mari: luoghi della solidarietà
L'immensità del mare, la violenza del mare, la generosità del mare: quante definizioni per questo mondo meraviglioso fatto di gocce, miliardi, miriadi di gocce. Tra tante la definizione più vera e che meglio spiega il rapporto con l'uomo, è quella della "solidarietà del mare". La più completa e perfetta fusione quando l'uomo aiuta il suo simile nel pericolo, durante le tempeste, sfidando gli elementi, mettendo a rischio la propria vita per salvarne un'altra.
Ama il prossimo tuo come te stesso. Sembra che queste parole risuonino tra il vento, sui marosi, tra gli scogli: "Ama..." e scatta la solidarietà nel pericolo, l'amore per l'altro, lo sprezzo del rischio. Ne rimangono tracce visibili, quando tutto ritorna la calma nelle trasparenze e nell'azzurro nei piccoli quadri raffiguranti ingenue pitture degli ex - voto dove minuscoli uomini, come pupazzetti, si affacciano a barchette simili a gusci di noce o volano dalle tolde di navi assurde e si salvano sospesi nell'aria come uccelli.
Gli ex - voto testimonianze mute ed ingenue di imbarcazioni che non ci sono più: tartane, bilancelle, feluche, brigantini, golette con le vele a brandelli e gli alberi spezzati. Testimonianze silenziose ma terribilmente vere di un aiuto divino arrivato tramite il braccio umano, il braccio di quella solidarietà eterna del mare.
Il museo navale ha il merito di aver accolto tali oggetti per dare modo ai visitatori di entrare in quella atmosfera magica che fa intuire la religiosità degli ex- voto e ne spiega il significato.